SPECIALE OPEN DAY DELL’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO DI CITTA’ SANT’ANGELO
L’OLIO SAPIENS: approfondimento
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L’OLIO SAPIENS E LA FESTA DI SAN MARTINO…BORGO DI CITTA’ SANT’ANGELO – 9, 10 NOVEMBRE 2024
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OLIO SAPIENS – SPECIALE OPEN DAY
Organizzare eventi con il Territorio per promuovere la Visione della Scuola: offrire un’esperienza concreta e coinvolgente per conoscere la qualità dell’offerta formativa dalla Primaria alla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo Grado. Per comprendere i valori, l’identità, la vision di una Scuola che desidera creare, promuovere fiducia e far comprendere ciò che la distingue anche dalle altre Scuole nel rispetto delle norme vigenti e dell’Autonomia Organizzativa e Didattica.
«Dentro/fuori la scuola – Service Learning» propone un’idea di scuola civica come luogo di incontro tra sapere formale e informale che si realizza nell’integrazione tra scuola e territorio e nella realizzazione di esperienze di apprendimento significativo con finalità di interesse sociale.
Quando parliamo di Service Learning ci riferiamo a un approccio pedagogico esteso su scala internazionale e basato su percorsi di apprendimento in contesti di vita reale. In letteratura sono presenti numerose definizioni di Service Learning; in particolare María Nieves Tapia lo descrive come un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando ‘con’ e non soltanto ‘per’ la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro).
Nello scenario di «Avanguardie educative» questo approccio consente di introdurre metodologie didattiche attive e alternative rispetto alla lezione frontale, riconfigurando gli spazi e i tempi dell’insegnamento e dell’apprendimento.
A partire dal 1960 il concetto di educazione si sviluppa in quello di apprendimento continuo (lifelong learning) alimentato da diverse fonti e canali, per giungere alla definizione che mette in risalto i tre livelli della cosiddetta educazione formale, non formale ed informale.
I modi in cui impariamo nuove cose sono sempre più collegati anche ai contesti che non prevedono riconoscimenti o certificazioni. Gli apprendimenti non formali e informali sono quelli legati al lavoro, alla famiglia e al tempo libero. Pur essendo considerato ancora subalterno rispetto ai percorsi di istruzione e formazione formale, questo ambito ha iniziato ad acquisire importanza e visibilità con la nascita del concetto di apprendimento permanente e con l’avvio di azioni politiche europee che ne valorizzano la centralità per un sapere che definisca per intero le conoscenze accanto alle competenze e abilità della persona.
Secondo le definizioni a livello europeo (Eurydice), per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi formali, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese.
Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero.
Le ragioni per cui vale la pena sottolineare l’importanza di queste esperienze educative sono molte. Tra queste:
- possono coprire diversi aspetti che mancano alle istituzioni regolamentate, affiancando l’apprendimento formale;
- sono apprendimenti volontari e il loro obiettivo è spesso l’apprendimento stesso piuttosto che l’ottenere un titolo;
- sono flessibili e consentono un apprendimento più personalizzato e mirato.
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